A Gibilterra la pista attraversa la Winston Churcill Avenue, la strada più trafficata del paese.
A San Paolo, in Brasile, l'espansione urbana dell'area dell'aeroporto, originariamente periferica, causa calibratissime manovre di decollo e atterraggio dei piloti.
In Honduras, per l'esattezza a Tegucicalpa, il problema si ripropone, ma questa volta a rendere difficoltose le operazioni aeree sono le montagne.
Ma c'era chi stava peggio: solo 1500 i metri della pista dell'aeroporto di Madeira, anche se ultimamente lavori di modernizzazione e di ampliamento l'hanno resa più sicura.
Invece a Saba, è davvero record di insicurezza: solo 400 metri di pista e l'impossibilità di poterla allungare.
In Antartide, invece, presso la stazione di Mc Murdo, la pista è fatta di ghiaccio e neve.
Situazione analoga per le Svalbard: l'aeroporto che serve queste isole dell'oceano artico è stato costruito con permafrost.
A proposito di neve, in Francia, nella località sciistica di Courchevel, una difficoltà ulteriore: la pista non è in piano, ma ha una collina nel mezzo.
Quando la natura ci mette lo zampino. Come anche nel caso dell'isola scozzese di Barra, dove i voli sono programmati.
In Oriente grandi opere ingegneristiche per l'aeroporto di Hong Kong, dove due isolotti sono stati uniti in unico aeroporto.
Il Kansai International Airport di Osaka, un'enorme piattaforma artificiale sul mare che è visibile anche dallo spazio.
In Tibet invece l'aeroporto più alto del mondo: lo scalo di Qamdo è collocato a ben 4300 metri, con una pista di 5,5 km.